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L’esterno quartese, classe 1992, è il primo giocatore della stagione rossoblù 2020/2021

 

Due stagioni ricche di emozioni, dalla promozione in serie D del 2018 alla salvezza conquistata all’ultimo respiro nello scorso campionato,  sono state sufficienti per capire che le strade tra la Torres e Stefano Sarritzu si sarebbero incrociate nuovamente.

L’esterno quartese, classe 1992, è il primo giocatore della stagione rossoblù 2020/2021.

«In questo momento sono la persona più felice del mondo – le sue prime parole  – perché quando ho lasciato Sassari sono andata via da una piazza a cui ero legatissimo; per la maglia, i tifosi e gli amici, per la stessa Società, con cui sono sempre stato in ottimi rapporti. Quando fai due anni come li abbiamo fatti noi, nel bene e nel male, vivi situazioni ed emozioni che non puoi rivivere altrove».

Approdato in rossoblù nella stagione di Eccellenza 2017/2018, esterno mancino, rapido e tecnico,  Sarritzu è stato tra i protagonisti della cavalcata vincente della Torres  conclusa con la vittoria dei playoff nazionali e la conquista della serie D. Una stagione che l’aveva, da subito, fatto apprezzare dal pubblico sassarese per le giocate spettacolari, i gol (13) e gli assist vincenti. Nella tribolata prima stagione di D, 2018/2019, nonostante un rendimento della squadra altalenante e tre diversi allenatori, erano arrivati per lui ben 11 gol.

A fine anno la scelta di lasciare Sassari per la chiamata del Pescara (serie B): «Per quanto ad oggi siano arrivate altre proposte a me non è interessato sentire altro, né luogo, né fattore economico. E’ alla Torres che mi sento a casa, è qui che voglio stare, è qui che so come si sta. Sono contento e ringrazio il presidente Sechi, perché ho sempre avvertito la sua vicinanza e ci si siamo trovati in perfetta sintonia per chiudere subito questo accordo. Non vedo l’ora di riabbracciare tutto l’ambiente rossoblù. Durante lo scorsa stagione, devo essere sincero, ho sentito davvero la mancanza delle emozioni provate a Sassari».

Un ritorno che oggi, tuttavia, accresce anche le responsabilità. Quali sono gli obiettivi di Sarritzu per questa nuova stagione?: «Il mio obiettivo è vincere con la Torres. Non torno solo perché sono stato bene, lo faccio perché ho il desiderio di portare la Torres tra i professionisti; io non so se ci andremo con un ripescaggio o se dovremo giocarci un campionato ma voglio tornare a vestire questa maglia per alzare il livello delle mie prestazioni. Non posso fare pronostici ma io ci credo, lo voglio, so cosa vuol dire andare a Sassari per vincere. Ho fatto un’annata dove abbiamo vinto, ho fatto il secondo anno in cui ci siamo salvati ma ora voglio andare oltre e fare qualcosa di grande e che la gente si aspetta».

Un ritorno in famiglia per Sarritzu ma con qualche novità rispetto al passato: «Oltre al presidente ritroverò  persone con cui ho lavorato bene, come il vice Carboni, con cui ho avuto sempre un ottimo rapporto di fiducia,  e il direttore Tossi. Ho visto chi sarà il nuovo mister, non lo conosco personalmente ma so che è un tecnico molto apprezzato, l’ho affrontato da avversario, è una persona preparatissima di cui mi hanno sempre parlato bene. L’allenatore è una figura importante e mister Gardini predilige anche un modulo, il 4-3-3 che io amo molto.  E’ ovvio che nulla si ottiene senza sacrificio e umiltà; sono certo che sarà un anno bello ma anche molto più duro. Però chi mi conosce sa che le sfide mi piacciono e questa la voglio affrontare con addosso la maglia che mi fa stare bene».

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