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Certi amori nascono, si trasformano ma, sicuramente, non finiscono. Lo sa bene il vice presidente della Torres, Antonio Carboni, che con il presidente Salvatore Sechi condivide la passione per i colori rossoblù e  oneri e onori in questa stagione di rinascita. La scritta 1903 tatuata sulla pelle ma il segno indelebile è sul cuore.

Più dirigente o più tifoso?: «Sicuramente più tifoso, quello lo sono da sempre e non smetterò mai di esserlo. Da dirigente ho meno esperienza ma sicuramente sto imparando tanto giorno dopo giorno e vivere la Torres da dentro è una grande responsabilità che mi sento addosso».

La Torres si è ripresa dopo un inizio non brillante. Lo stato d’animo oggi qual’è?: «Quando le cose non vanno come vorremmo io e Tore ci immedesimiamo nei tifosi, sappiamo cosa si prova. Talvolta ci siamo sentiti impotenti perché sembrava che nulla potesse rimettersi nel verso giusto ma è stato in quel momento che ci siamo detti di non mollare. Sapevamo di dover fare di tutto per cambiare le cose. Ci abbiamo provato, oggi siamo usciti da un brutto periodo ma è il risultato finale che conta». 

In una stagione in cui si partiva da zero il lavoro è stato notevole: prima squadra, settore giovanile, strutture e tanto altro.

«Vero, non è stato facile. C’erano tante situazioni da mettere a posto ripartendo proprio dalle basi. Bisognava ricostruire un settore giovanile che non c’era, trovare i campi per fare allenare i ragazzi, allestire una rosa di giocatori all’altezza, e poi gli allenamenti e i problemi di ogni giorno. Gestire una realtà come la Torres richiede moltissimo impegno e tanta passione, io stesso da fuori non mi rendevo conto di quanto fosse complessa la macchina da mandare avanti. Ora lo so».

Dopo tanti anni torna una dirigenza sassarese. Ma la città di Sassari come ha risposto a questo nuovo progetto?:

«Chi ci conosce sa quanto ci teniamo io e il presidente, sa che non faremmo mai del male alla Torres e che tutto il nostro impegno è per rendere orgogliosi i nostri tifosi, coloro che ci credono realmente, che ci seguono ogni domenica, non chi chiacchiera e poi sta a casa. Abbiamo avuto anche tanti riscontri positivi con gli sponsor e questo ci ha fatto capire che stiamo lavorando bene per il presente ma anche per il futuro. Loro sono una spinta importante per andare avanti e li ringraziamo per il supporto morale oltre economico».

L’obiettivo di questa stagione?

«Speriamo di ottenere i risultati che questa società e questa squadra si meritano, di far divertire l’esigente pubblico di Sassari ma soprattutto di creare le basi solide per proseguire nel lavoro. Fin qui ci stiamo riuscendo e vedere tanti giovani indossare orgogliosamente la nostra maglia, e magari esordire in prima squadra a 16 o 17 anni, ecco, questo ci ripaga di tanti sacrifici».

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